L'Arte Africana propone un avvicinamento emotivo e intellettuale tra l'uomo, l'animale e la natura raramente visto in opere provenienti da altre parti. Mentre l'antropocentrismo ha dominato la produzione moderna in Occidente, il continente africano è prodigo nell'esplorare visioni come il biocentrismo, il senzientismo o il multinaturalismo.

Autori come Mapfara mettono in guardia dalla superficialità con cui diamo priorità agli esseri, concentrandosi sulla causalità tra organismi ed ecosistemi - una relazione che sostiene tutta la vita sul pianeta.

Quando dipinge, Kheto Lualuali non stabilisce contorni per i suoi personaggi umani e animali, suggerendo la loro indivisibilità dall'ambiente naturale. Quando un paesaggio è al centro del suo lavoro, il trattamento è senziente e gli conferisce lo stesso status di qualsiasi altro organismo.

Attraverso l'evento "MANIMALIA", Manoeuvre intende ispirare un dialogo sulla percezione del sé umano nella tradizione occidentale, suggerendo un riorientamento del suo centro di gravità: guardiamo alla produzione artistica africana e confrontiamoci con la nostra distanza da altri fenomeni naturali.

Come punto di partenza, proponiamo di analizzare il lavoro e i concetti dei già citati Mapfara e Kheto Lualuali, ma anche degli artisti Samuel Muankongue, Lulu Maparangue, Nino Trindade, Reinata Sadimba e Simbraz.

Forse è più urgente che mai progettare una nuova armonia universalmente inclusiva, e questo potrebbe essere un piccolo passo in avanti.