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MANOEUVRE alla Fábrica de Crestuma-Biennale di Gaia
Dall'8 aprile all'8 luglio, MANOEUVRE è stata presente alla 5° Biennale Internazionale d'Arte di Gaia 2023, realizzando ancora una volta il suo scopo: presentare, diffondere e difendere l'arte contemporanea di artisti di origine africana. Dobbiamo ora fare il punto su questa implicazione: sia per il rilievo che ci è stato dato in termini di area espositiva, sia per il lavoro di base che abbiamo svolto, sia per il modo in cui l'arte africana è stata accolta dalla gente.
Nel padiglione A della Biennale, infatti, occupavamo circa la metà dello spazio disponibile in una grande sala, il che significava che dovevamo progettare una mostra che fosse prima di tutto un vero e proprio evento nello spazio, come lo sono tutte le mostre che si concentrano sull'arte e si impegnano in un principio di serietà. L'abbiamo suddivisa in 9 spazi specifici: 1 - Sospeso, dove abbiamo esposto opere di Kheto Lualuali e Alberto Chissano; 2 - Artisti nella Storia, con le opere di Malangatana, Nelo Teixeira, Manuel Figueira e Alberto Chissano; 3 - Passaggi, composto interamente da dipinti di Simbraz, Lulu Maparangue e, ancora una volta, Kheto Lualuali; 4 - Tempo Scolpito, in cui abbiamo riunito le sculture di Reinata Sadimba e Samuel Muankongue, oltre all'opera di Gonçalo Mabunda; 5 - Memorie e Presente - un video wall in cui abbiamo pubblicizzato il materiale documentario relativo al progetto MANOEUVRE; 6 - Foresta, in cui si alternano scultura e pittura, la prima di Alberto Chissano, Mapfara e Nino Trindade, la seconda di Butcheca; 7 - Sguardi Attenti, dove sono stati rappresentati Lulu Maparangue, Lino Damião e Xesko; 8 - Dialoghi, in cui si trovava in modo permanente un rappresentante di MANOEUVRE; 9 - Spotlight dell'Artista, in cui abbiamo evidenziato l'universo di tutti gli artisti viventi con opere in mostra, ad eccezione di Manuel Figueira.
Durante questi tre mesi abbiamo realizzato un programma culturale specifico e fornito documentazione stampata da distribuire al pubblico che ci ha visitato. Per quanto riguarda il primo, abbiamo dato voce a Reinata Sadimba, Butcheca, Samuel Muankongue, Mapfara, Kheto Lualuali, Lulu Maparangue, Simbraz, Nelo Teixeira, Xesko e Nino Trindade, successivamente: questa voce si è concretizzata in interviste per le quali sono state realizzate le rispettive registrazioni di immagini e suoni, che saranno successivamente disponibili per la consultazione sulle piattaforme di divulgazione pubblica di MANOEUVRE. Abbiamo anche organizzato un dibattito sui "Percorsi dell'arte africana", che ha riunito ricercatori del Mozambico - Filimone Meigos, dell'ISARC (Istituto Superiore di Arte e Cultura di Maputo), dell'Angola - Jorge Gumbe, dell'Università di Luanda- Facoltà di Lettere, da Capo Verde - Artur Marçal, del CNAD (Centro Nazionale di Arte, Artigianato e Design), con José Carlos Venâncio (UBI-Università di Beira Interior, in Portogallo, e Facoltà di Scienze Sociali dell'Università Agostinho Neto, in Angola) a moderare. Per quanto riguarda la seconda, abbiamo fornito ai visitatori un documento di sintesi sulla mostra e sul movimento MANOEUVRE, oltre a una documentazione specifica su ogni artista e sul suo universo creativo.
Le persone che hanno visitato la mostra sono rimaste generalmente sorprese dalla diversità, dall'espressività e dalla qualità dell'arte esposta, oltre che dal modo in cui MANOEUVRE ha scelto di esporla. Alcuni di loro hanno espresso pubblicamente la loro gioia, soprattutto via Facebook, come nel caso di Fernando Sousa Lopes, che ha scritto il 12 aprile: "Una sorpresa, l'arte africana contemporanea alla Fábrica de Crestuma-Biennale di Gaia"; Pedro Babo, che il 30 aprile ha riflettuto come segue: "Manoeuvre ci presenta una straordinaria gamma di progetti artistici e il meticoloso lavoro produttivo e curatoriale di un 'buon orologiaio'"; o Joaquim Margarido, con cui abbiamo parlato a lungo durante la biennale, che ha condiviso il testo pubblicato sul suo blog "Erros meus, má fortuna, amor ardente..." il 14 maggio: "Fondamentalmente, quello che voglio è vedere questi pezzi come "arte" e non come "arte africana", cosa che le prime opere che ho visto - molto belle, devo dire - di Malangatana e Alberto Chissano, non sembravano contraddire. "; Isilda Martins, che il 22 maggio ha concluso che "Dall'argilla e da mani sapienti è nata tanta tenerezza"; infine, Lisa Teixeira Lopes, con la quale abbiamo avuto un proficuo dialogo durante la sua visita, e che il 28 maggio ha sottolineato la "bellissima mostra Manoeuvre".
Ringraziamo chi ha visto la mostra MANOEUVRE, chi l'ha prodotta con noi, chi ci ha elogiato, e anche la Biennale, che, secondo quanto ci hanno detto le persone che ci hanno visitato: è rimasta molto diversa in questa edizione.
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